Salve cari lettori, maggio sta per finire e io concludo in bellezza questo mese con un altro thriller che mi è davvero piaciuto tanto. “Non ti addormentare”, da cui hanno tratto anche un film, racconta la storia di Christine, una donna di quasi cinquant’anni che ogni giorno si sveglia e non ricorda chi è. Certa che l’uomo con cui dorme è solo l’ennesima avventura di una notte di una giovane ventenne, recandosi in bagno e guardandosi allo specchio, si rende invece ben presto conto che il suo viso è solcato da rughe, e che quello nel suo letto è Ben suo marito.
Sto scivolando, sempre più giù. Verso il buio. Non devo addormentarmi. Non devo addormentarmi. Non. Devo. Addormentarmi.
Ogni giorno è sempre la stessa storia, Ben le deve ripetere chi è, le loro abitudini, quello che amano fare, la storia della loro vita. E ogni notte, come se un grande tasto Reset cancellasse tutti i ricordi, la memoria della protagonista si svuota quasi completamente di ogni informazione. Un giorno squilla il suo cellulare e all’altro capo l’uomo con cui parla si presenta come dottor Nash, che sembra conoscere molti dettagli della sua vita e le ricorda che ogni settimana si incontrano per portare avanti una terapia. Tutto ciò all’insaputa di Ben. Le ricorda anche l’esistenza di un diario sopra il quale Christine, per aiutarsi a ricordare, sta trascrivendo tutto ciò che le accade durante il giorno. sempre con questo monito in testa che “Ben sta mentendo”, Christine è molto divisa fra ciò che sa e ciò che sta incominciando a ricordare.
Il libro è diviso in tre parti, la prima riguardante il risveglio di Christine, il secondo la lettura in contemporanea con la protagonista del suo diario, e infine l’ultima parte che svela finalmente le carte in tavola. A me questo romanzo è piaciuto davvero tanto, la storia di Christine che ogni giorno si ripete potrebbe portare il lettore ad annoiarsi, ma così non è. Ogni giorno un nuovo indizio, una nuova traccia rende la storia sempre più affascinante, portandoci in uno stato confusionale, quasi identico a quello della protagonista. Fino ad arrivare al colpo di scena finale, che diciamocelo tutti, nessuno si aspetterebbe. I thriller psicologici di questo calibro sono veramente ricchi di spunti e ti prendono in un modo tale che nessun tipo di omicidio potrebbe essere rimpianto. Christine ricorda e non ricorda, ed è davvero questo su cui si basa l’intera struttura del racconto. Ma quello che ricorda è la verità? O è solo frutto dell’immaginazione? Al lettore l’ardua sentenza.
Alla prossima